Servizio Civile Universale:
I ragazzi in presenza!
______________________________________________________________________________________
Nei giorni 7 e 8 settembre 2021, nella sede di via Marghera 59, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, 70 ragazzi provenienti da sedi e progetti diversi di Lazio e Abruzzo, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e condividere le loro esperienze di volontariato in un incontro di Formazione Generale.
A guidarli, le interessanti introduzioni sulla tematica della pace da parte di
Suor Loredana Locci e Suor Anna Mariani, che hanno diretto gli incontri.
______________________________________________________________________________________________________
INTERVISTA AI RAGAZZI:
Ora che siamo giunti al traguardo di cinque mesi di servizio civile, quali sono le vostre impressioni su questa esperienza di volontariato? Come vi siete trovati nelle vostre rispettive sedi? Sentite che vi siete integrati per bene?
“Nella mia personale esperienza, ho trovato un contesto lavorativo aperto che mi ha incluso nell’immediato. Ovviamente, in tutti i gruppi sociali, ci sono relazioni più positive e meno positive, ma, in fin dei conti, nel complesso, sono soddisfatto del luogo in cui mi trovo”, racconta Nicolò, un volontario appartenente al progetto “Scuola di Pace per la casa comune”.
Aggiunge: “Mi reputo soddisfatto delle mansioni di volontariato che mi vengono attribuite, ma penso di poter esprimere molto di più, anche in considerazione del mio bagaglio esperienziale derivante sia dai miei studi che dai lavori svolti in precedenza”.
A confermare il suo punto di vista, vi sono tanti altri operatori volontari che si esprimono in modo analogo. Ci sono alcuni che affermano che il Servizio Civile si tratti di un ottimo modo per far crescere la consapevolezza di un individuo e sensibilizzarlo a tematiche di attualità quali la salvaguardia della pace e dell’armonia con il Creato; chi invece trova l’esperienza un buon mezzo di crescita personale ed interpersonale, ed un ‘ponte’ per connetterli ed introdurli al mondo del lavoro.
Quali motivi avete vi hanno spinto a scegliere i vostri progetti?
C’è un aspetto particolare che vi piace del vostro compito?
Una ragazza afferma: “Da sempre mi sono sentita molto attratta da tematiche quali la pace e la coesione fra popoli, indipendentemente da etnia, orientamento, credo religioso. Sono dell’idea che l’armonia, malgrado le divergenze di pensiero, può sicuramente esistere anche fra i gruppi più disparati. Dunque, nel leggere la proposta del progetto “Scuola di pace per la casa comune”, da subito ho capito che avrebbe potuto trattarsi della mia prima scelta nell’ambito del servizio civile. Un aspetto che apprezzo particolarmente del lavoro in sè, è la tranquillità dell’ambiente e l’accoglienza che ho avvertito una volta che ho cominciato a farne parte.”
Cosa ne pensate dei giorni di formazione, in particolare dei due che abbiamo avuto di recente assieme alle sedi di Lazio e Abruzzo?
(Nicolò) “Nel complesso i temi trattati durante la formazione erano già parte integrante della mia preparazione professionale e personale, ma ci sono stati degli input molto suggestivi che hanno stimolato riflessioni importanti e costruttive. La modalità, con una platea estesa al Lazio e Abruzzo, non mi ha convinto molto perchè non tutti i partecipanti esprimevano interesse”.
Vi è piaciuto poter lavorare in gruppo con persone nuove tutte accomunate dagli ideali del servizio civile?
(Crissa) “Abbiamo sempre visto i loro volti attraverso un pc, quindi è stata un’esperienza interessante e coinvolgente, soprattutto nella prima parte della formazione, in cui abbiamo fatto conoscenza, a turno, anche con coloro che svolgono il servizio civile al di fuori della regione Lazio. E’ stato divertente anche il fatto che dovevamo porre domande di varia natura a coloro che avevamo il piacere di incontrare per la prima volta, o svolgere azioni in gruppo ideate per stimolarci alla conoscenza reciproca. Quest’esperienza mi ha permesso di osservare un’altra sfaccettatura del servizio civile che, in tempi di pandemia, non era stato possibile ancora vedere.”