Si intitola così il progetto realizzato dalla Fondazione Migrantes per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2019. Una favola in poesia di Silvia Rizziello, illustrata da Sai Babu Volpe, ci aiuta a riflettere sul tema, in modo originale.
“La finestra di casa mia mi ispira fantasia…
Immagino oltre l’orizzonte
un presente al di là del monte,
leggero fluisce in mare
dove prima o poi
si impara a nuotare.
La finestra di casa mia
mi fa ben sperare:
promette tanti universi,
pur di-versi
non andranno dispersi.
Con l’accoglienza
ci vuol pazienza,
ha più di un valore morale,
è un’abitudine normale non può certo far male,
riserva il gusto del buongiorno
e tiene tutti intorno.
Poi ci sono le finestre dei vicini
grandi e piccini.
Hanno ante colorate,
alcune son sproporzionate,
il tempo le ha trasformate,
il vento un po’ invecchiate,
in alto rigonfiate.
Le finestre dei vicini
restan sempre belle
come le differenze della pelle.
La luce con lo stesso giallo
a volte filtra color amaranto,
altre con la pioggia
sul davanzale si poggia
insieme a rondini di passaggio,
gatti e passerottini
su strade di passeggio
e passeggini.
C’è l’anziana, i fiori innaffiare
la mamma col velo, i suoi bimbi coccolare,
la coppia innamorata
è appena arrivata,
baci e abbracci scambiare
e l’amor scaldare.
Ecco la famiglia numerosa
tutti la chiaman rumorosa.
Come in ogni casa
anche qui si bisticcia,
ma poi finisce a pappa e ciccia.
Le finestre dei vicini
hanno storie stese al sole
oppure nelle aiuole,
certe son trasparenti come vetri di ieri
altre chiuse in profondi pensieri
pieni di misteri.
Le finestre dei vicini
sono un libro semiaperto
per questo mi ci diverto.
Quando nell’aria
un profumo, una musica si espande
puoi entrarci dentro alla grande,
troverai sapore e magia
in un’incredibile sinfonia”.