La custode del miele e delle api
La custode del miele e delle api (Garzanti, 2016) è un romanzo scritto da Cristina Caboni (nata a Cagliari nel 1968), autrice di best – seller che coniugano amore alla natura, ritorno alle origini, storie di donne che insieme all’amore trovano una strada di realizzazione senza cedere a facili compromessi.
L’autrice, che nella vita si occupa dell’azienda apistica di famiglia, offre alla lettura un romanzo che appassiona per la trama e affascina perchè consente di entrare nel mondo delle api, delle loro abitudini e della produzione del miele.
Angelica, la protagonista del romanzo, ha una capacità insolita di interagire e di dialogare, quasi, con le api. Gira il mondo come apicultrice. Sa distinguere un miele dall’altro in base al suo profumo e riconoscere i fiori da cui le api hanno tratto il nettare per produrlo.
Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l’infanzia, quando viveva su un’isola spazzata dal vento al largo della Sardegna, glielo ha insegnato, mostrandole che attraverso i diversi tipi di miele si possono comunicare messaggi diversi.
Ancora bambina, Angelica è stata portata via dall’isola e tale strappo le ha chiuso il cuore. Ma durante uno dei suoi viaggi per aiutare un apicoltore, riceve la notizia di aver ereditato terreni e casa proprio nell’isola in cui era cresciuta.
Angelica torna sull’isola e decide di mettere a servizio degli altri la sua arte, di riunire alcune donne, depositarie di antiche tradizioni per iniziare un’attività e salvare l’isola da un progetto turistico non rispettoso dell’ambiente e dei suoi abitanti. E così Angelica ritrova se stessa e si apre all’amore.
Una piacevole lettura, questo romanzo della Caboni, che, in questo anno in cui approfondiamo i temi dell’Enciclica “Laudato si'”, ci presenta questioni attuali e scottanti e ci lascia pensosi: è davvero impossibile coniugare tradizione, cura del Creato, turismo, economia e sostenibilità?