Ogni anno, dal 1 settembre al 4 ottobre, si celebra il Tempo del Creato, un momento in cui tutti i cristiani del mondo sono chiamati a pregare per la Terra e per i più vulnerabili, ricordando e piangendo gli individui, le comunità, le specie, gli ecosistemi perduti, gli habitat minacciati dal cambiamento climatico. Azioni di condivisione come queste servono, oggi più che mai, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale e servono a dar voce a queste realtà danneggiate e a tutti coloro che non sono ascoltati, ponendo in dialogo e in un’azione interreligiosa ed interdisciplinare tutti i cristiani.
Con il Tempo del Creato si apre una stagione ecumenica che ha lo scopo di rinnovare il nostro legame con Dio Creatore e celebrare la Creazione, la conversione e l’impegno. Ci si dedica ad ascoltare la voce di tutte le creature del Creato, agendo insieme come una grande famiglia cristiana per la nostra casa comune.
Simbolo di quest’anno è il roveto ardente che ben si presta a creare un’antitesi con la situazione attuale in cui versa la Terra. Abbiamo visto come quest’anno il nostro pianeta è stato colpito da incendi, causati anche dagli effetti distruttivi dovuti dal cambiamento climatico. In contrapposizione a questo fuoco di distruzione possiamo invece ricordare la fiamma di Mosè che non consumò né distrusse il roveto. Il roveto ardente è la manifestazione dello Spirito Santo, di Dio che ha udito le preghiere e le sofferenze di Mosè e del suo popolo mentre era intento a pascolare il gregge sul monte Oreb, e testimonia la capacità di Dio di ascoltare le sofferenze di tutti e di essere presente nel nostro cammino di liberazione.
Come Mosè si tolse i sandali perché era su una Terra Santa al cospetto di Dio, così anche noi dobbiamo fare la stessa cosa: liberarci dai “sandali”, cioè dalle nostre abitudini insostenibili che non rispettano il Creato e connetterci di più con esso.
Le volontarie del Servizio Civile di via Marghera