I TALENTI NON VANNO IN QUARANTENA!
Reinventarsi, senza alcun dubbio è la chiave di volta che permette di barcamenarsi nell’attuale tempo di pandemia fatto di insicurezze e paure ma anche di ritorno all’essenziale.
È proprio a quest’ultimo che i volontari del servizio di volontariato “Banca dei Talenti”, con sede in via Marsala 42, composto da religiosi e giovani, hanno guardato.
Ognuno di noi, dando tutto ciò che poteva, si è reso presente sia con il cuore sia materialmente, da remoto e non, per continuare a prendersi cura dei nostri amici di Termini, a tal punto che, con il contributo di nuovi e svariati innesti, hanno addirittura reso possibile triplicare il servizio che viene svolto settimanalmente. Sia chi scende in strada sia chi svolge il servizio a distanza facendo la spesa, è spinto dal comandamento dell’amore che ci ha portato a reinventare il modo con cui fare servizio, ma con la stessa motivazione di sempre, se non di più!
Mentre le strade si svuotavano al suono di “restate a casa”, dal grigiore dei marciapiedi sono emersi sempre più tutti coloro che una casa in cui stare non ce l’hanno, gli invisibili della società, la loro fame di cibo e di una parola di conforto, è iniziata a farsi sentire sempre più forte nel silenzio assordante delle nostre città; stare in casa (se lo vuoi davvero) non ti isola dal mondo, comunque le finestre, la tv ed i social lo lasciano entrare, basta aprire una finestra ed ascoltare quel grido. E così, nella casa del Sacro Cuore, sono iniziati ad arrivare diversi generi alimentari da parte di chi neppure ci conosceva prima d’ora, segno tangibile della Provvidenza con la P maiuscola!
La parola direttamente ad alcuni volontari che hanno vissuto questa quarantena svolgendo il servizio in strada:
In questa quarantena il servizio si è triplicato perché, pur dovendo attenersi a tante misure di sicurezza, abbiamo pensato che la fame dei poveri di certo non si sarebbe acquietata e noi non potevamo restare a casa a goderci i nostri privilegi come se nulla fosse! Inoltre, molte associazioni che erano solite distribuire cibo nei pressi della stazione Termini, non hanno più potuto svolgere il loro servizio, quindi restavano scoperte intere giornate! In tutto questo, ciò che ha riempito il nostro cuore di gioia e che ci ha motivato ancor di più è stato che al triplicarsi del servizio, si sono triplicati i loro grazie rendendo così questo periodo molto significativo!
Per far sentire ancor più concretamente ai nostri amici che il loro benessere per noi è importante, è stata avviata l’iniziativa di distribuire la pasta al posto dei panini, scaldando così il cuore ed il corpo dei nostri amici, infatti non dimentichiamo che all’inizio della quarantena faceva ancora freddo!
La Provvidenza è poi entrata in azione attraverso la generosità di alcuni forni che ci hanno donato del pane, della pizza, delle colombe al cioccolato (molto gradite dai nostri amici!) e della frutta.
È stato molto bello vedere quanti volontari che, pur non potendo scendere in strada con noi, ci mandavano la spesa necessaria per svolgere il servizio.
In definitiva quindi il servizio durante la quarantena è andato benissimo anche se eravamo pochi a preparare i panini e la pasta, a scaldare la pizza, a lavare la frutta, ad imbustare e confezionare i pasti; eppure permesso a circa 250 persone, per tre giorni alla settimana, di andare a dormire mettendo almeno qualcosa nello stomaco! (Pablo)
Il servizio ai senzatetto di Termini fa emergere dentro di me sentimenti contrastanti: da un lato il senso di impotenza di fronte a tanta povertà e sofferenza, dall’altro il senso di gratitudine per la Provvidenza che è grande e non fa mai mancare i beni materiali e le energie ai volontari che così si possono prendere cura di questi fratelli più piccoli che sono veramente grati per la nostra presenza, perché non dimentichiamo che esistono, soprattutto durante questa emergenza sanitaria!
Terminato il servizio torno a casa e penso che, seppure io pensi di essere “impotente” di fronte a questa povertà, l’affidarmi a Dio e farmi suo strumento nel mio piccolo può fare davvero la differenza per l’altro! (Elisa)
Reinventarsi, non solo nel servizio ma anche per essere gruppo comunità. Spinti dal desiderio di voler pregare insieme, di restare informati circa i nostri amici della strada, le loro necessità, abbiamo proposto una prima videochiamata con tutti i volontari, veterani e non, è andata così bene da diventare un atteso appuntamento domenicale. Tra una preghiera, una riflessione, un viaggio nella storia di questo servizio e molte risate, ci siamo conosciuti meglio rendendo il momento un’occasione preziosa che ci riempie di gioia! Il punto di forza che ci unisce? L’amore per il servizio, il forte desiderio prendersi cura dell’altro, ognuno nel suo piccolo.
Persone che non si erano mai viste, considerando i veterani ed i nuovi volontari, condividono in famiglia la propria esperienza ed il proprio vissuto mossi dallo stesso ardore nel cuore, come è testimoniato da queste due volontarie appartenenti a due “generazioni” diverse:
“Casa” e “famiglia” sono due parole che ricorrono quando si parla della Basilica del Sacro Cuore e della Banca dei Talenti. Per me lo sono state per 4 anni, ed anche se purtroppo non sono più una habituè (sposata, ho un bimbo ed una bambina è in arrivo), la nuova “generazione talentina” è riuscita, con questi incontri settimanali, a farmi sentire di nuovo parte di loro, seppur a distanza.
In questi “nuovi giovani” rivedo me e gli altri veterani con lo stesso entusiasmo, amore e passione per il servizio. Le videochiamate mi portano indietro negli anni e non manca di certo la nostalgia di quei venerdì sera (e non solo) che porto nel cuore.
La Banca dei Talenti crea una sorta di dipendenza: senza di lei è difficile vivere. Il volontariato diventa uno stile di vita e il servizio del venerdì sera il nutrimento che ti aiuta ad affrontare le fatiche della vita. È incredibile come anche a distanza abbia questo infallibile potere: all’epoca vivevo aspettando il venerdì sera; adesso non vedo l’ora di incontrare virtualmente i volontari la domenica pomeriggio per rivivere la gioia e la grazia di servire il prossimo! (Federica)
Uno dei grandi doni del servizio è quello di vedere relazioni belle e profonde che un po’ alla volta si vanno instaurando. Si inizia da un semplice: “mi passi una sottiletta” per finire con il raccontarsi ciò che si porta nel cuore e magari camminare insieme in Cristo!
Il servizio genera attenzione e cura verso l’altro, non solo per il fratello che si incontra per strada ma anche per il volontario che ci sta accanto, ed è proprio bello scoprire che non si è soli, che ognuno di noi ha una storia da condividere in cui magari ci si ritrova anche un po’! (Stefania)
Dopo due mesi e più di servizio a distanza, in cui ho ricevuto il dono prezioso di conoscere gli altri volontari, persone a cui sono grata perché non hanno esitato a rispondere con gratuità alla mia richiesta di aiuto per scrivere questa testimonianza, io stessa sono tornata in strada e ho provato tantissima gioia, mi sono sentita nel posto giusto! In una Roma deserta, affascinante anche così, quello che più mi ha colpita è stato vedere il coraggio, la forza e la sensibilità di persone che, pur provate da tanta sofferenza, non smettono di prendersi cura dei loro cari ed anche di quanti non conoscono, semplicemente alzando un braccio per indicarti che lì, sotto quelle coperte, quel cartone, in quella zona più scura, lì dove il tuo sguardo non arriva, c’è un essere umano come te.
Cristina Di Santo ed i volontari della Banca dei Talenti