Comunità educante
La comunità educante si configura come luogo d’incontro e di complementarietà tra persone convocate da una comune missione. Per qualificarsi come educante è chiamata a porsi nella prospettiva della crescita continua che orienta tutti e ciascuno personalmente, a partire dal ruolo che gli compete, non solo ad educare, ma soprattutto ad educarsi.
Una comunità che educa e si educa è quindi attenta al quotidiano per cogliere i segni della presenza di Dio. Essa crede nelle energie positive delle giovani generazioni e degli adulti ed è capace di uscire dalle proprie sicurezze per accogliere la fragilità, la precarietà sperimentata dalle giovani e dai giovani, di mettersi in dialogo e ripensare con loro l’esperienza umana e religiosa.
Nella comunità educante, il ruolo degli adulti è indispensabile ed è perciò molto importante chiedersi quale modello di vita adulta si presenta alle giovani e ai giovani. Sia don Bosco che Maria Domenica Mazzarello hanno proposto una vera e propria pedagogia della felicità e dell’amore, testimoniando la gioia di vivere un’esistenza caratterizzata da fede, ottimismo e speranza, nonostante la sofferenza.
Lavorare insieme è una priorità se si vuole attuare con coerenza il progetto di educazione evangelizzatrice ispirato al carisma salesiano in tutti gli ambienti. Infatti, una buona formazione condivisa richiede di diventare prassi comunitaria. Questa modalità implica solidarietà di intenti e interventi, effettiva condivisione delle mete formative, impegno di convergenza nell’azione educativa.
(da “Perché abbiano vita e vita in abbondanza. Linee Orientative della missione educativa delle FMA”, 2005)