Nei giorni tra il 24 e il 26 maggio 2019 abbiamo vissuto un’esperienza che difficilmente dimenticheremo. Accompagnati da tre docenti e da suor Maria Luisa Tomei, abbiamo deciso di metterci in cammino alla volta di Torino, città del nostro amato don Bosco.
Dopo un’intensa “traversata” dalla stazione alla nostra meta, siamo giunti presso la Basilica “Maria Ausiliatrice”, costruita da Don Bosco con non pochi sacrifici. Le tante persone presenti in occasione della festa di Maria Ausiliatrice, la Basilica illuminata a festa, il canto che echeggiava nella piazza… Tutto questo ha trasmesso ad ognuno di noi, un’emozione particolare e forte. Per un attimo, abbiamo pensato di poter essere davvero più vicini a Maria e a don Bosco, raffigurato da una statua che lo vede, come sempre, in mezzo ai giovani. A coronare il nostro arrivo, la gioia di incontrare, sul sagrato della Basilica, la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Yvonne Reungoat, che ha voluto dare inizio al nostro cammino attraverso la Sua benedizione e tramite una preghiera a Maria Ausiliatrice.
L’indomani abbiamo cominciato la nostra giornata con la Celebrazione Eucaristica celebrata dal Direttore della Basilica, don Guido Errico. Le sue parole, durante l’omelia, hanno fatto da stimolo e da premessa al momento successivo: la vista guidata del “mondo” di don Bosco e di madre Mazzarello. La vita di don Bosco e di madre Mazzarello è stata illustrata attraverso esempi specifici e, in alcuni momenti, molto toccanti. Vedere l’oratorio di Valdocco, così piccolo, eppur così pieno di immagini che rievocano quanto amore è stato donato al suo interno è stato bellissimo.
In particolare, molto profonda e suggestiva è stata la spiegazione dei due quadri che rappresentano due sogni importanti appartenenti alla storia di don Bosco. Un momento toccante che ci ha segnato è stato quando don Guido Errico ci ha invitato a fare silenzio e a “parlare” con il cuore a don Bosco sussurandogli all’orecchio un nostro sogno o/e un nostro desiderio/bisogno.
Ad arricchire la nostra giornata è avvenuto l’inatteso incontro con il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, il quale ci ha promesso di venire al più presto prendere con loro un caffè a Roma e di venire a trovarci al Ciofs Fp, Roma. Infine, don Ángel ha voluto fare una foto con noi e benedirci augurandoci un futuro felice in quella che da lui è definita la formazione più importante, ovvero quella in cui ci si “sporca davvero le mani” e si fa il bene autentico.
Nel corso del pomeriggio siamo andati a visitare l’Arsenale della Pace, ideato dal SERMIG, ovvero dal Servizio Missionario Giovanile, creato appositamente per aiutare i più bisognosi. È stata, questa, un’esperienza che ci ha coinvolti pienamente. Abbiamo toccato con mano cosa significhi vivere una dimensione “alta” di volontariato, quella dedicata a chi non ha nulla, a chi desidera poter ricevere amore nella gratuità vera.
Tra le tante frasi, una su tutte ci ha colpito e rimane impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori: “Voglio la pace, non solo per me”, Ernesto Olivero e i Giovani della Pace hanno perfettamente ragione: noi desideriamo fare il bene, con impegno, per la pace. Una pace che non sia solo per me ogni persona che incontreremo nel nostro cammino.
È questo il nostro impegno, come voleva don Bosco!
Gaia Caprioni e Damiano Carameli